28.6.12

Storie di biscotti e altre storie_TBQ 28 giugno 2012

foto Fotografia '60

In un ordinario pomeriggio di inizio estate succede - al Teatro Biblioteca Quarticciolo - che si mettano insieme i bambini, i loro genitori e nonni; 2 bravi attori; tecnici e staff di un teatro accogliente; le stupende signore Adriana e Renata; Fotografia '60; le fiabe di Rodari e Calvino; un po' di zucchero e farina.... e il gioco è fatto!
Ma chi lo dice che il servizio pubblico non funziona?
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Maria Letizia Valenti ha partecipato con i suoi due bambini a questo laboratorio. Ci ha mandato il suo contributo:
"Ciao Sabina, grazie!
Mi auguro sinceramente che il Teatro del Quarticciolo abbia un futuro. Naturalmente essendo un teatro qualcosa di inanimato, mi auguro che chi lo ha reso un'entità e un luogo di privilegiate esperienze possa continuare a farlo vivere.
Mia figlia ha come consegna per l'estate di riempire un quaderno con i ricordi della sua estate.
Le suggerirò di stampare questa meravigliosa foto, affinché possa dire "io c'ero in quello stupendo teatro". Non solo. Siccome quello stupendo teatro rischia di non esserci più, si dovrà rendere conto che spesso le cose belle, purtroppo, sono per pochi eletti. E siccome in questo nostro Paese, si svalorizza la cultura per un disegno politico, essendo più facile manipolare menti appiattite, vorrei che lei e il suo fratellino, dicessero "io non ci sto".
Voglio augurare il futuro migliore al nostro Teatro, poiché un teatro vive grazie a chi ne fruisce e mi sembra che noi, il pubblico, abbiamo sempre risposto con grande interesse e numerosi alle iniziative proposte.
E' per questo che il nostro Teatro deve continuare a vivere."

Immaginate..., di Sabina de Tommasi

Immaginate che nel vostro quartiere un po' di anni fa apra un nuovo ristorante.
All'inizio lo guardate con un misto di diffidenza e curiosità. Poi vince la curiosità ed entrate.
Lentamente diventate clienti affezionati.
Il ristorante è accogliente. Niente è lasciato al caso. Tutto il personale che ci lavora è gentile.
Al menù (che per un ristorante è IL PROGETTO) si lavora con attenzione. Non è facile dare una identità a un ristorante in mezzo a mille altri in città.
Ma qui ci sono cose che piacciono ai bimbi, e li sollecitano ad assaggiare cibi nuovi.
Ci sono cose che incuriosiscono i ragazzetti, abituati ai panini di plastica del macdonald; piatti della tradizione; piatti raffinati; qualche volta piccoli menù monotematici; e anche gli anziani del quartiere, che ci vengono a piedi, non escono mai delusi.
Certo qualche volta può capitare la pasta un po' scotta; o senza sale. Ma insomma, succede anche nel ristorante migliore del mondo.
Tutto si può migliorare con l'aiuto di tutti.
Più di una volta l'anno poi in questo ristorante succede che i clienti diventino cuochi, chef, camerieri addetti ai tavoli, maitre, sommellier. E' un gioco, un mettersi in gioco, con i propri gusti e sapienze, un dono che ognuno fa agli amici, alla comunità degli habitué del ristorante.
Molto spesso qui si fanno laboratori gratuiti di cucina per grandi e piccini.
Il prezzo dei cibi è sempre basso, e molte attività sono gratuite.
Anche da questo nasce una facilità di integrazione con il quartiere.
Il ristorante è accogliente, sempre aperto e a ognuno viene voglia di dare il proprio contributo.
La notizia di questo bizzarro ristorante si sparge in città, e la gente comincia ad arrivare anche da quartieri molto lontani.
Ognuno partecipa, critica, suggerisce, in un vivace scambio di esperienze.

Immaginate che un giorno il ristorante chiuda, e riapra dopo poco con un veste un po' diversa.
Di nuovo diffidenza e curiosità. Ma comunque di nuovo entrate. Il menù fa riferimento alla cucina piemontese, vi sedete e cominciate con i frittini. Proseguite con i formaggi, un buon vino corposo.
Insomma il ristorante è diverso, ma lo osservate interessati.
Ci tornate con gli amici un paio di giorni dopo.  E qui arriva l'autentica sorpresa! Il ristorante non è più piemontese, ma siciliano! Niente bagna càuda, ma stavolta ci sono gli involtini di pesce spada.
Rimanete un po' perplessi. Il ristorante da fuori è sempre lo stesso. E pure dentro è identico.
Gli involtini son buoni.
Ma qui comincia la sorpresa, quella vera!
Non è chiaro in quali giorni della settimana il ristonate è piemontese, e in quali è siciliano.
Non è chiaro chi e come si pubblicizzano le giornate piemontesi e quelle siciliane.
E soprattutto non è chiaro IL PROGETTO, IL MENU'.
Come convivono i cuochi che fanno la bagna càoda con quelli degli involtini?
O sono gli stessi, che sanno fare tutto?
Quello che è chiaro è che per i clienti non c'è spazio. Le attività gratuite, che vedevano i clienti passare dalla parte dei cuochi non si possono fare: non ci sono i soldi, i tempi, gli spazi.
E anche tutti quei bambini impegnati nei laboratori – anch'essi gratuiti – ecco, tutti questi bambini fanno un gran casino, e non si guadagna nulla ad averli sempre in mezzo ai piedi.

Il ristorante del vostro quartiere è diventato una sorta di coabitazione forzosa tra lo staff piemontese e quello siciliano. Con evidenti contraddizioni e problemi.
L'olio finisce subito: tutti friggono le loro specialità. Ma a chi spetta controllare quando finisce e ricomprarlo?
I tegami si ammaccano, si rompono. A chi spetta la manutenzione del forno, del frigorifero?
E quando si rompono nel bel mezzo del lavoro, chi accorre subito a tamponare la situazione con un primo intervento rapido e decisivo?
A chi spetta pubblicizzare i piatti del giorno?
A chi spetta decidere il costo di ogni piatto?
Accogliere i suggerimenti dei clienti a chi tocca?
Perché in questo ristorante ci sono ovviamente 2 direttori: uno per la parte piemontese e uno per la parte siciliana.
Ma a chi è venuta l'idea di questa bizzarra coabitazione?
C'è da augurarsi almeno che a qualcuno venga in mente – che so – di farcire la pasta incaciata con la robiola d'Alba!!
Staremo a vedere!

Ora tocca ai teatri di cintura, di Silvio Di Francia

Paese Sera - Battaglie Perse di luglio.

Un fantasma s’aggira per la città. E’ lo spettro della delibera-quadro sui teatri comunali. Preannunciata più volte dall’amministrazione comunale, agosto sembra essere il mese perfetto per dare il via libera a quell’oggetto misterioso, preannunciato più volte sotto il titolo, a sua volta misterico, di “Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea”. Indiziato anche il periodo per lo svolgimento dei bandi, a primavera, dunque a ridosso della competizione elettorale. A voler pensar male sembra di assistere ad un colpo di mano in due tempi: il primo volto a rassicurare gli ambienti culturali più diffidenti, se non ostili verso l’attuale amministrazione; il secondo, più operativo, consistente in un bando tagliato su misura per una spartizione lottizzata (sulla quale, si spera, sia avvertita l’opposizione comunale). A voler, invece, pensar bene gli annunci sembrano disegnare un ircocervo quantomeno bizzarro. La gestione dei singoli teatri sarà, infatti,  spezzettata: una parte verrà messa a bando e assegnata alle realtà territoriali (per quattro giorni su sette) e il vincitore potrà scegliersi il direttore; mentre la ‘Casa dei Teatri’ nel suo complesso, per i restanti giorni, sarebbe gestita dall’amministrazione di Roma Capitale attraverso un comitato di indirizzo e un direttore generale. In altre pagine questo giornale ha descritto e commentato il progetto. Chi scrive interviene per fatto – come dire - personale. Il sistema degli spazi teatrali, di cui si parla, è stato interamente realizzato o ampiamente avviato dall’amministrazione precedente. I Teatri di “cintura” (Tor Bella Monaca, Quarticciolo, del Lido, Elsa Morante), ai quali si aggiungono i nuovi spazi di Villa Torlonia e Villa Pamphilj presso la Casa dei Teatri. Anche l’India, dedicato all’innovazione teatrale e il Globe, per il teatro sheakespeariano, nascono negli stessi anni. Con tutti i difetti del caso, sono realizzazioni compiute nel giro di sei, sette anni, in una città, fino allora, tutto sommato marginale nella scena teatrale, fatta eccezione per la stagione dei piccoli teatri “off”. Ora l’amministrazione proclama la volontà di riorganizzare l’intero sistema teatrale pubblico. La parola magica, retoricamente declamata, è governance. Che significa tutto e nulla. Forse il nulla dei quattro anni trascorsi tra chiusure di teatri, tentativi di lottizzazione, porte chiuse e insensibilità burocratiche. Le stesse che hanno provocato l’esasperazione e le occupazioni del Valle o del cinema Palazzo. Il contrario del progetto che animava la nascita dei Teatri di cintura: colmare un debito storico verso le periferie, dare speranza ai tanti che faticano a trovare spazi, occasioni, circolazione delle idee e dei talenti, attraverso progetti culturali e artistici. Un progetto ancora imperfetto e in promessa. Il contrario dell’accordicchio para sindacale (e paravento) che si profila all’orizzonte.

21.6.12

Il mio contributo al dibattito sulla delibera della Giunta Capitolina concernente la Casa dei teatri e della drammaturgia contemporanea

bene bene, a questa concentrazione di intelligenze che affrontano le varie questioni e italianamente trovano soluzioni, vorrei porre alcuni quesiti:
- qualcuno di loro ha mai visto come funzionano i teatri di cintura delle grandi capitali europee? perché noi il naso fuori non lo mettiamo, gli stranieri sì. e così il vicesindaco francese in una torrida giornata di giugno 2009 è piombato a TBQ a vedere come funziona un teatro biblioteca, quanto è costato e quanto costa (moooooooooooooooolto meno di quanto spendono loro, e con una programmazione altrettanto fitta e qualificata);
- qualcuno di loro ha mai ascoltato quelli che nei teatri di cintura passano per lavoro o per diletto tanto tempo?

passi di non aver interpellato per esempio Maria Teresa Raffaele, Romano Meuti, Gregorina Mariani, Cristiana Minardi, accaniti lettori e spettatori di TBQ. certo cosa c'entrano gli utenti in questa storia!
nessun problema: ci siamo fatti carico noi di interpellarli e diffondere i loro giudizi e suggerimenti. Cristiana ha partecipato con lo splendido Arlecchino che è nella bacheca di TBQ.
passi di non aver interpellato me, che a TBQ ho trascorso per 18 mesi non meno di 12 ore al giorno, dalla consegna delle chiavi da parte della ditta costruttrice alla fine di giugno del 2009, e poi negli ultimi 3 anni quasi tutto il mio tempo lavorativo: troppo vecchia e logorroica!
passi di non aver avuto la curiosità di trascorrere una mezza giornata a TBQ, fra gli studenti che in biblioteca preparano gli esami; la signora del bar che li rifocilla; i bambini che ormai conoscono il percorso e vanno in sala ragazzi a prendere i libri da leggere la sera prima di addormentarsi; i tecnici del teatro che accolgono con grande disponibilità tutte le compagnie che arrivano, piccole e grandi, titolate e sconosciute; i ragazzi che fuori giocano a pallone; ecc. ecc.

ma almeno - che so - chiedere lumi a Fiona Sansone, che da volontaria del servizio civile il 12 dicembre 2007 ha partecipato alla inaugurazione della struttura con letture per bambini, e poi nel corso di questi anni a TBQ ha sempre lavorato, studiato, dedicato tempo all'approfondimento e alla formazione e poi il 15 aprile 2012 ha presentato il suo spettacolo da regista;
oppure a Gianni Bissaca, che per primo ci ha insegnato cosa è una lettura condivisa;
a Roberto Anglisani, che ci ha fatto diventare per un'ora di spettacolo autenticamente bambini, con stupore e curiosità;
a Lisa Natoli, che ci ha fatto attraversare con dedizione la letteratura prestata al cinema;
a Barbara Della Polla, che ci ha accompagnato alla scoperta di artisti e ci ha fatto diventare tutti creatori di opere d'arte;
a Massimo Talone, che ha insegnato ai ragazzi del quartiere ad utilizzare i loro potenti cellulari per provare a diventare videomaker;
ai musicisti del gruppo "Spacciatori di sogni" che hanno portato a TBQ gli strumenti musicali di tutto il mondo;
e qui l'elenco sarebbe lunghissimo.

alcune cose hanno funzionato bene, altre meno. tutto è perfettibile - per fortuna- a patto che non vengano mai a mancare il rigore, l'impegno e l'entusiasmo.
nella mia carriera di teatrante, ormai orrendamente lunga, ho aperto vari teatri, ho partecipato alle prime edizioni di festival importanti; ho seguito queste iniziative negli anni successivi.
ma purtroppo a Roma le cose belle tutto a un tratto - puf! - vengono ingoiate da chissà quale nuvola passeggera e scompaiono. lasciando tutti con il naso all'insù a domandarsi cosa è successo.
è successo che "le ragioni della politica sono altre e diverse" come mi disse anni fa un'esponente autorevole del panorama teatrale itaiano.
io 'ste ragioni non l'ho capite! chi me le spiega?
Sabina de Tommasi

18.6.12

Storie di biscotti e altre storie

l'omino di pan di zenzero è una illustrazione di Elena Temporin
 
Visto che la scuola è terminata, ti proponiamo di venire a passare qualche pomeriggio al
Teatro Biblioteca Quarticciolo (via Ostuni, 8 - via Castellaneta, 10 - Roma)
per ascoltare storie e giocare a fare il pasticciere.
Storie di biscotti, storie di animali, storie fantastiche, raccontate mentre insieme faremo biscotti veri da mangiare, e biscotti finti da colorare.

martedì 19, giovedì 21, martedì 26, giovedì 28 giugno alle ore 17.00 in teatro
mercoledì 20, mercoledì 27  alle ore 17.00 in biblioteca, per i più piccoli


ingresso libero
prenotazione obbligatoria ai numeri 06.45460705/06.98951725
o via email scrivendo a promozione@tatrobibliotecaquarticciolo.it


l'omino di pan di zenzero è una illustrazione di Elena Temporin, dal libro The Gingerbread Man edizione Usborne Children's Book

17.6.12

cari pubblici amministratori, vi suggerisco un libro...

Nel 2009 non sapevo chi fosse Antonella Agnoli. Non ricordo come mi sono trovata nelle mani il suo splendido libro "Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà" edito da Laterza.
Non ricordo se qualcuno me l'ha suggerito, o se l'ho comprato così... colpita dal titolo.
Ricordo però che nello stesso tempo un amico romano che vive a Pistoia da anni, Massimo Talone, e una giovane e recente amica, Chiara Di Domenico, mi chiedono di partecipare alla presentazione del libro.
Già fissate le date: la libreria Lo spazio di via dell'Ospizio a Pistoia il 27 novembre 2009 e il Circolo degli artisti a Roma il 29 novembre.
Ma perché proprio io?
Leggendo il libro l'ho capito: perché "Le piazze del sapere" sono un profonda riflessione sulle biblioteche di pubblica lettura in Italia, in relazione con le istituzioni simili in varie parti del mondo. Una riflessione sui limiti e sulle enormi potenzialità di queste strutture.
Io dal settembre 2007 lavoravo nello staff che ha progettato, organizzato, avviato il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma: una esperienza particolare e molto interessante.
E al Teatro Biblioteca Quarticciolo si sono realizzate sin dall'inizio alcune delle iniziative analizzate e proposte dalla Agnoli.

In questo momento di dibattito intorno al futuro dei teatri di cintura vorrei suggerire ai nostri pubblici amministratori, di ogni foggia colore e dimensione, di correre in libreria e acquistare questo libro, che tra l'altro è scorrevolissimo e si legge in poco tempo.
Mentre tutti discettano sul da farsi, scoprirebbero che a TBQ molte delle cose citate dalla Agnoli si fanno già.
A pag. 140 Agnoli scrive: "... le biblioteche pubbliche del futuro avranno bisogno anche di persone che siano capaci di condurre una riunione, creare un gruppo di lettura, organizzare 'una notte in biblioteca' per le scuole, guidare un bibliobus su strade di campagna, realizzare una maratona di lettura o un ciclo di proiezioni e convincere i negozianti della strada su cui si affaccia la biblioteca a collaborare in iniziative promozionali."
e a pag. 142: "Ogni novità, nei prossimi anni, non potrà che partire dal basso: la biblioteca avrà successo nella sua metamorfosi soltanto se noi agiremo per dare accoglienza, sostegno, tecnologie, attenzione agli utenti che vorranno usare la biblioteca per creare gruppi di lettura, di iniziativa culturale, di mutuo soccorso.... Domani sarà sempre più necessario fare 'attività culturali' che nascono nella città e la biblioteca dovrà fare da 'facilitatore' di attività di creazione e consumo culturale."

Si sono accorti i nostri pubblici amministratori che al Teatro Biblioteca Quarticciolo - grazie all'impegno di tante persone - queste iniziative si fanno da sempre?
Che lo scambio, la sinergia, tra la parola scritta, letta, agita, recitata, ascoltata, è totale?
Che non è possibile scindere la progettualità del teatro da quella della biblioteca?
Che ogni anno realizziamo una maratona di lettura alla quale partecipano lettori/spettatori?
Per prepararla ci mettiamo mesi: insieme creiamo la bibliografia; insieme scegliamo i brani; insieme facciamo le prove di lettura e scrittura; insieme ci prepariamo; insieme saliamo sul palco e doniamo la nostra voce a storie piccole e grandi; insieme festeggiamo il piacere di avere un teatro biblioteca appiccicati.
La lista delle persone da ringraziare per questo risultato è lunga, come è lunga la lista di tutti quelli che in questi 5 anni hanno fatto di TBQ una esperienza unica per questa città, ma assolutamente ordinaria nelle altre grandi capitali europee.
A queste serate voi, pubblici amministratori, non avete mai partecipato, neanche come spettatori. Peccato! Avreste avuto l'occasione di capire in poco tempo cosa rende TBQ un progetto peculiare, da condividere, finanziare e promuovere.
Avreste capito che qui non è in gioco l'apertura del teatro, ma il senso di un progetto condiviso e sinergico tra Teatro e Biblioteca.
Leggete il libro della Agnoli, cari amministratori, vi farà bene!
Sabina de Tommasi

Teatro Biblioteca Quarticciolo, 27 maggio 2012. Serata di lettura condivisa "Letture in saòr". foto Fotografia '60

15.6.12

DEDICATO AL TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO, di Maria Teresa Raffaele

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO - LOGISTICA

perché abito da sessant'anni in questo Municipio e prima della sua apertura non ero mai rientrata al Quarticciolo;

perché un Teatro appiccicato alla Biblioteca non lo avevo ancora visto ed ora so invece che è molto utile avere subito, appena esci dalla rappresentazione il testo, i testi, di omologhi e gli affini della proposta culturale che hai appena visto;

perché prima andavo a Teatro 3 o 4 volte l'anno ed ora ci vado 30 volte l'anno spendendo... la metà e mi posso anche fidare della programmazione vista la qualità del Cartellone;

perché ci metto dieci minuti ad arrivare e sono accolta da personale così gentile e sensibile che riesce sempre a trovare un posto comodo per la gamba matta del mio compagno;

perché quando grido Bravo!! agli attori, loro lo riescono a sentire e mi sorridono e la soddisfazione è reciproca;

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO
- QUALITA'

perché quando Anna Karenina è scesa dal palco, e venuta proprio da me a raccontare la sua pena ed era così vicina che potevo stringerle le mani protese e poi Sonia Bergamasco, con squisita generosità, mi ha ringraziato per l'aiuto avuto - dice - dalla mia partecipata emozione;

perché ho scoperto che Peppino Mazzotta non è solo il serio e schivo Fazio collega di Montalbano, ma anche regista ed attore strepitoso capace di interpretare in chiave contemporanea - lui solo - tutti i ruoli dell' Orestea;

perché alla fine delle Smanie per la Villeggiatura di Carlo Goldoni, gli attori in abiti settecenteschi, hanno indossato gli occhiali da sole, annullando circa tre secoli con un solo gesto folgorante di sintesi temporale;

perché Emma Dante ha fatto prima a venire e lei da me che io ad andarla a vedere, come mi ero ripromessa;

perché Gabriele Lavia ha voluto regalare proprio a TBQ una Prima Nazionale ed alla fine è stato lui ad applaudire noi;

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO - VARIETA'

perché ho apprezzato dal vivo un affabulatore come Ascanio Celestini, ho scoperto che Marco Baliani è anche un regista interessante, che molti attori di cinema hanno passione e solida preparazione teatrale;

perché in un improvvisato un momento di swing ho ballato in platea con Valerio Aprea e Rocco Papaleo;

perché Ambrogio Sparagna e i suoi musicanti hanno suonato attorno a me coinvolgendomi con i loro ritmi e non sono certo stati quei puntini lontani che - a caro prezzo - ero andata a sentire all'Auditorium;

perché quando Giulio Casale ha cantato Nanda Pivano, ho pensato che quella era la mia generazione e mi sono commossa, anche se non sono mai stata veramente una beat;

perché l'integrazione tra Biblioteca e Teatro è stata perfetta nell'omaggio reso da Ottavia Piccolo ad Anna Politkovskaja con l'incontro in Biblioteca prima e con la piece teatrale dopo;

IO QUESTO TEATRO LO VOGLIO -  INTEGRAZIONE

perché ogni anno mi ha fatto salire sul palco insieme a tanti altri spettatori per la Giornata di Lettura Condivisa, curata da persone appassionate ed abili in un clima di condivisione culturale che non ha fatto differenza tra professionale ed amatoriale;

perché ho potuto usufruire – gratuitamente - di uno stage di Accompagnamento alla Visione prima dello spettacolo Ploutos o della ricchezza di Massimo Popolizio tratto da Aristofane;

perché in un Concerto Popolare per Banda e Poesia sono stati portati in gioiosa processione e declamati nei luoghi deputati del quartiere i versi dei poeti (e qui che ho conosciuto Wislawa Szymborska) e poi, alla fine, teatranti e cittadini insieme, ricondotti alla casa naturale, sul palco del Teatro o tra le poltroncine rosse... .

... potrei riempire ancora pagine e pagine di ricordi di questi 5 anni passati a TBQ, sono andata a memoria, e troppe sarebbero le serate da raccontare, le emozioni, le occasioni, le conoscenze...

E ALLORA PERCHE', PERCHE', PERCHE'
DOVREI SMETTERE DI GODERE DI TUTTO QUESTO?

PER UN TEATRO CHE C'E' (e deve continuare ad esserci), di Romano Meuti

L'aquilone corre e vola, vento.

Stupìto guardo, sono ancora bambino,
l'aquilone è alto verso il cielo,
si trasforma in oro, sole,
lo seguo con lo sguardo,
incappo in una nuvola bianca,
gonfia, astratta: Magritte,
uomini uguali, Charlot, Ridolini...
una luce bianca nel buio della notte.

Teatro di periferia,
vuoto il palcoscenico mi appare,
un uomo solo legge in piedi, assorto,
la sala guarda e ascolta, applaude,
partecipa felice di quel niente ricco,
poltroncine rosse, Teatro Quarticciolo.
Un regalo d'oro questo luogo – penso -
politicanti stupidi dietro le quinte
e un popolo che soffre la loro vanità,
scena di una tragedia solitaria: Magritte,
uomini stupidi che vanno verso il cielo,
denaro attorno alla cornice.

Quarticciolo, borgata di domani,
ieri gobba, partigiana, sciatta,
puttana e proletaria, fresca
tra prati, montarozzi e case,
grida e povertà.
Ieri comunista, oggi ruffiana,
unico modo per conquistare il vello,
contendere il primato,
mettersi in gioco.

Ti ho visto crescere fra stenti,
crescere però,
ora ti impoverisci banalmente,
per un'oscura trama imprevidente,
ti vedo scomparire
e allungo il braccio per trattenerti,
seguo il movimento,
politicanti stupidi sono attorno.

Cultura e qualità nate da poco
e già pronte a morire,
un lusso, un'illusione,
inganno e sprazzo.
Che storia è questa?!
Un giardino, alberi e vigore,
giovani intelligenti e laboriosi,
pazienti e vivi,
donne e uomini attenti, affascinati,
e d'improvviso
il baratro della disattenzione.

13.6.12

GIO©ARTE - UNA FESTA PER TOR BELLA MONACA

domenica 17 giugno 2012, ore 17
Teatro Tor Bella Monaca
, via Bruno Cirino (angolo viale Duilio Cambellotti), Roma
ingresso libero, con prenotazione obbligatoria al numero 062010579

Installazioni letture giochi nel percorso conclusivo degli incontri di laboratorio dedicati a Maria Lai, a cura di Cassiopea (Trieste) con la collaborazione di Ersilio M. e Meravigliarte

L'arte è prima di tutto un gioco con delle regole.
I bambini imparano presto a giocare, anzi l'arte è il loro Gioco.
Gli adulti giocano all'Arte.

Un pomeriggio di festa assieme, per giocare, preparare il pane, ascoltare fiabe e leggende.
Un pomeriggio per tenere l'arte a portata di mano.
Un pomeriggio aperto a tutti i bambini, e ai loro genitori.
ore 17
IL DONO DI UN'ETERNA BAMBINA
La leggenda del paese senza nome
Il Volo del nastro con tutti i partecipanti

ore 17.30 - 18.30
GIOCHI AD ARTE
tre postazioni Il Gioco del volo dell'oca
una postazione L'arte a portata di mano - giochi di carte

ore 17.30 - 19.00
COME IN UN GIOCO (laboratori creativi)
cartoline da Tor Bella Monaca (costruzione di opere fatte dai bambini e dagli adulti)

ore 18
I PANI DELLA FESTA
si impasta e si cuoce assieme
tondi moddizzosus da spezzare con le mani, una crosta dorata e una morbidezza nascosta

ore 18 - 19
piccola biblioteca PBB_TBM, in collaborazione con Cubo Libro
letture di fiabe, leggende, filastrocche e poesie

verrà proiettato il video Sospesa tra cielo e terra - conversazione con Maria Lai
di Barbara Della Polla e Ennio Guerrato
produzione Società Italiana delle Letterate e Cassiopea
con il contributo della Regione FVG

11.6.12

Bibliografia Letture in saòr

Pro-memoria letture gustose per l'estate....
 
Héctor Abad Faciolince - Trattato di culinaria per donne tristi - Sellerio editore Palermo
Luisa Adorno - Arco di luminara - Sellerio editore Palermo
Simonetta Agnello Hornby - Un filo d'olio - Sellerio editore Palermo
Simonetta Agnello Hornby, Maria Rosario Lazzati - La cucina del buon gusto - Feltrinelli
Allegra Alacevich - A pranzo con Babette. Le ricette di Karen Blixen -  Il leone verde Edizioni
Isabel Allende - Afrodita - Feltrinelli
Jorge Amado - Gabriella garofano e cannella - Einaudi
Anonimo - La cuoca di Buenaventura Durruti. La cucina spagnola al tempo della <<guerra civile>>. Ricette e ricordi - DeriveApprodi
Muriel Barbery - Estasi culinarie - E/O
Camilla Baresani, Allan Bay – La cena delle meraviglie - Feltrinelli
Nicolas Barreau - Gli ingredienti segreti dell'amore - Feltrinelli
Stefania Aphel Barzini - La scrittrice cucinava qui - Gribaudo
Erica Bauermeister - La scuola degli ingredienti segreti - Garzanti
Gioachino Belli - Sonetti - Zanichelli
Aimee Bender - L'inconfondibile tristezza della torta al limone - Minimum Fax
Stefano Benni - Bar Sport - Feltrinelli
Stefano Benni - Bar Sport Duemila - Feltrinelli
Stefania Bertola - A neve ferma - Tea
Calixthe Beyala - Come cucinarsi il marito all'africana - Epoché Edizioni
Karen Blixen - Capricci del destino - Feltrinelli
Jean Anthelme Brillat-Savarin - Fisiologia del gusto - Edizioni Seb 27
Italo Calvino - Furto in pasticceria, in Ultimo viene il corvo - Mondadori
Piero Camporesi - Il paese della fame - Garzanti
Elena Carcano - Il banchetto del Gattopardo. A tavola con l'aristocrazia siciliana - Il leone verde Edizioni
Geoffrey Chaucer - I racconti di Canterbury - Mondadori
Annia Ciezlado - I giorni del miele e dello zenzero -  Piemme
Pietro Citati - Elogio del pomodoro - Mondadori
Roald Dahl - La fabbrica del cioccolato - Salani
Eduardo De Filippo - Sabato, domenica e lunedì - Einaudi
Tullio De Mauro - Parole di giorni un po' meno lontani - Il Mulino
Sandra Di Segni - L'ebraismo vien mangiando - Giuntina
Chitra Banerjee Divakaruni - La maga delle spezie - Einaudi
Laura Esquivel - Dolce come il cioccolato - Garzanti
Aldo Fabrizi - Nonna minestra. Ricette e considerazioni in versi - Mondadori
Carlo Emilio Gadda - La cognizione del dolore - Garzanti
Fabrizio Gaio, Katiuscya Dimartino - Giustino, penso e cucino -  Comunicarte edizioni
Jason Goodwin - L'albero dei giannizzeri - Einaudi
Carlo Goldoni - Le donne gelose. Le donne curiose. Le donne de casa soa -  Ugo Mursia Editore
Maria Grammatico e  Mary Taylor Simeti - Mandorle amare - Flaccovio
Licia Granello - Il gusto delle donne. Il mestiere della tavola in venti storie al femminile - Rizzoli
Joanne Harris - Chocolat - Garzanti, Tea
Bohumil Hrabal - Ho servito il re d'Inghilterra - E/O
Kajsa Ingemarsson - Piccoli limoni gialli - Mondadori
N. M. Kelby - Tartufi bianchi in inverno - Frassinelli
Lia Levi - La sposa gentile - E/O
Loredana Limone - La cucina del Paese di Cuccagna. Passeggiate gastronomiche con Matilde Serao - Il leone verde Edizioni
Astrid Lindgren - Pippi Calzelunghe - Salani
Vincenzo Luciani - La cruedda - Con-fine edizioni
Sapo Matteucci - Q.B. La cucina quanto basta - Laterza
Jael McHenry - La cucina degli ingredienti magici - Corbaccio
Marsha Mehran - Caffè Babilonia - Neri Pozza
Marsha Mehran - Pane e acqua di rose - Neri Pozza
Massimo Mongai - Memorie di un cuoco d'astronave  Mondadori, Mursia
Massimo Mongai - Memorie di un cuoco di un bordello spaziale - Robin edizioni
Massimo Mongai - Guida Galattica dei Gourmet. Raccolta eretica e non convenzionale di ricette (e storie) aliene - Robin edizioni
Massimo Montanari - Il formaggio con le pere. La storia in un proverbio - Laterza
Massimo Montanari
- Il riposo della polpetta e altre storie intorno al cibo - Laterza
Richard C. Morais - Madame Mallory e il piccolo chef indiano - Neri Pozza
Pablo Neruda - Ode al vino e altre odi elementari - Passigli poesia
Ito Ogawa - Il ristorante dell'amore ritrovato - Neri Pozza
Moni Ovadia, Gianni Di Santo - Il conto dell’ultima cena. Il cibo, lo spirito e l'umorismo ebraico – Einaudi
Lorenza Pliteri - Cannella e zafferano - Ponte alle Grazie
Julie Powell - Julie & Julia - Rizzoli
Pierpaolo Pracca - L'amore, la morte e il basilico. La cucina marsigliese di Jean Claude Izzo - Il leone verde Edizioni
Tiziano Scarpa - Venezia è un pesce - Feltrinelli
Clara Sereni - Casalinghitudine - Einaudi
Kamila Shamsie - Sale e zafferano - Ponte alla Grazie
Giorgio Taborelli - Il piccolo libro dei cibi - Ponte alle Grazie
Antonio Tabucchi - Sostiene Pereira - Feltrinelli
Maria Ivana Tanga - I Malavoglia a tavola. Giovanni Verga e la cucina dei contadini siciliani - Il leone verde Edizioni
Giuseppe Tomasi di Lampedusa - Il Gattopardo - Feltrinelli
Giuseppina Torregrossa - Il conto delle minne - Mondadori
Giuseppina Torregrossa - L'assaggiatrice - Rubettino
Trilussa - Tutte le poesie - Mondadori
Victor M. Valle, Mary Lau Valle - Il buon sapore dei ricordi. Saga di una famiglia messicana tra ricette e memorie - Sperling & Kupfer
Vamba - Il giornalino di Gian Burrasca - Rizzoli, Newton Compton, De Agostini, Mondadori, ecc.
Manuel Vázquez Montalbán - Ricette immorali - Feltrinelli
Banana Yoshimoto - Kitchen - Feltrinelli
Émile Zola – Il ventre di Parigi - Garzanti

5.6.12

CUM PANIS + HORTUS URBIS domenica 10 giugno, ore 11.00


Laboratorio organizzato da Zappata Romana
e nell'ambito della manifestazione Cerealia
quota di partecipazione: 8 euro a persona
prenotazioni obbligatorie entro le 18.00 di sabato 9 giugno alla mail hortus.zappataromana@gmail.com

3.6.12

Letture in saòr. Riascolta la serata di lettura condivisa



Grazie agli amici di Fusoradio, dopo la diretta di Letture in saòr (Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, 27 maggio 2012) è possibile adesso riascoltare la registrazione della serata di lettura condivisa.
Clicca QUI e vai alla pagina dedicata sul sito di Fusoradio.
C'è la possibilità di ascoltare i brani uno per uno; scaricare l'intera registrazione; e volendo anche inserirla sul proprio blog.

2.6.12

PBB_TBM letture e proiezioni fino al 28 giugno


l'attività della Piccola Biblioteca Bambini_Teatro Tor Bella Monaca
prosegue fino al 28 giugno 2012
Letture, proiezioni, prestito e scambio libri

mercoledì 13 giugno
La falsa nota di Nyambè
Kirikù e la strega Carabà

mercoledì 20 giugno
Lilli de Libris e la biblioteca magica
Nat e il segreto di Eleonora

venerdì 22 giugno
Il giardino segreto

mercoledì 27 giugno
I fantastici libri volanti di Mr. Morris Lessmore
L'uomo che piantava gli alberi

giovedì 28 giugno
Carlotta e Carlotta
Genitori in trappola

ore 17.00_ingresso libero
prenotazioni al numero 062010579

Teatro Tor Bella Monaca, via Bruno Cirino (angolo viale Duilio Cambellotti), Roma