31.3.11

Gli ultimi giorni di Magliano (incipit 33)

Gli ultimi giorni di Magliano di Mario Tobino, pubblicato nel 1982 da Mondadori.

Non mi ricordo bene, doveva essere circa un trenta mesi fa. Tornavo dalla passeggiata che dal Francese riporta al manicomio. Mi ero soffermato dal portiere per quattro chiacchiere e avevo ripreso la leggera salita del viale. Fu alla curva davanti a quel paesaggio tante volte contemplato: discende un valloncello e poi c'è una collina che monta e che ha sulla cresta, lungo tutto il suo arco, proprio sulla cima, una fila di alberi distanti tra loro pochi metri. Si vedono sorgere dalla terra, salire col fusto, le braccia dei rami, il tremolio delle foglie e il cielo è intrecciato a loro sin dalle radici, tra i fusti, i rami, le foglie. E' come se il celeste conversasse con le piante, in intimità, e intanto si eleva maestoso.

30.3.11

La Storia (incipit 32)

La Storia di Elsa Morante, pubblicato da Einaudi nel 1974.

Un giorno di gennaio dell'anno 1941, un soldato tedesco di passaggio, godendo di un pomergiio di libertà, si trovava, solo, a girovagare nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Erano circa le due del dopopranzo, e a quell'ora, come d'uso, poca gente circolava per le strade. Nessuno dei passanti, poi, guardava il soldato, perché i Tedeschi, pure se camerati degli Italiani nella corrente guerra mondiale, non erano popolari in certe periferie proletarie. Né il soldato si distingueva dagli altri della sua serie: alto, biondino, col solito portamento di fanatismo disciplinare, e, specie nella posizione del berretto, una conforme dichiarazione provocatoria.

29.3.11

Cinque formiche sono più di quattro elefanti


Cominciano oggi al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma i laboratori per giocare con la matematica, rivolti ai bambini dai 6 ai 10 anni

un’idea di Sabina de Tommasi
con Patrizia Di Fabrizio, Perla Moriggi, Fiona Sansone, Eugenio Spagnol, Massimo Talone

Il titolo del laboratorio è preso in prestito da una fortunata e divertente trasmissione per bambini realizzata dalla TV svedese negli anni Settanta.
Perché certo se cinque formicuzze piccole piccole siano più o meno di quattro grossi elefanti è un bel dilemma….
Questo laboratorio non è per imparare la matematica, né la geometria; non è per i secchioni; né per quelli che la matematica proprio non la digeriscono.
E’ invece una occasione per giocare.
E scoprire per esempio la storia di Eratostene di Cirene; imparare a contare con le dita come fanno altri popoli; costruire quadrati magici e tangram colorati.

Consulta qui il calendario dei laboratori che si svolgeranno a TBQ e al Teatro Tor Bella Monaca
ingresso libero con prenotazione obbligatoria

28.3.11

La scoperta dell'alfabeto (incipit 31)

copertina A. Berti
La scoperta dell'alfabeto di Luigi Malerba, pubblicato nel 1963. Ora Monte Università Parma editore.

Al tramonto Ambanelli smetteva di lavorare e andava a sedersi con il figlio del padrone perché voleva imparare a leggere e a scrivere.
<<Cominciamo dall'alfabeto.>> disse il ragazzo che aveva undici anni.
<<Cominciamo dall'alfabeto.>>
<<Prima di tutto la A.>>
<<A>> disse paziente Ambanelli.
<<Poi c'è la B.>>
<<Perché prima e dopo?>> domandò Ambanelli.
Questo il figlio del padrone non lo sapeva.
<<Le hanno messe in ordine così, ma voi le potete adoperare come volete.>>

27.3.11

Io, la rivoluzione e il babbo (incipit 30)

Io, la rivoluzione e il babbo. Diario del sessantotto di Daniele Cini, pubblicato da Voland nel 2004.

Tirava un vento fortissimo ma non vedevo l'ora di uscire. C'era qualcosa di magnetico e frizzante che mi riempiva di desiderio e non mi lasciava in pace.
Non credo di avere mai più provato quella sensazione. Era il marzo del 1968 e io non avevo ancora compiuto tredici anni.

26.3.11

Il Manifesto di Ventotene (incipit 29)

Il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi. Prefazione di Eugenio Colorni. Celid ed.
Il Manifesto è del 1944.

La civiltà moderna ha posto come proprio fondamento il principio della libertà, secondo il quale l'uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita. Con questo codice alla mano si è venuto imbastendo un grandioso processo storico a tutti gli aspetti della vita sociale, che non lo rispettassero.
1°) Si è affermato l'eguale diritto a tutte le nazioni di organizzarsi in stati indipendenti. Ogni popolo, individuato dalle sue caratteristiche  etniche, geografiche, linguistiche e storiche, doveva trovare nell'organismo statale creato per proprio conto, secondo la sua particolare concezione vita politica, lo strumento per soddisfare nel modo migliore i suoi bisogni, indipendentemente da ogni intervento estraneo.

25.3.11

La mia casa è dove sono (incipit 28)

foto A. Boriello
La mia casa è dove sono di Igiaba Scego, pubblicato da Rizzoli nel 2010.

Sheeko sheeko sheeko xariir...
Storia storia oh storia storia di seta...
Così cominciano tutte le fiabe somale. Tutte quelle che mia madre mi raccontava da piccola. Fiabe splatter per lo più. Fiabe tarantinate di un mondo nomade che non badava a merletti e crinoline. Fiabe più dure di una cassapanca di cedro.

24.3.11

Marcovaldo (incipit 27)

Marcovaldo di Italo Calvino, pubblicato dall'editore Einaudi nel 1963 in una collana di libri per ragazzi. Ora in edizione Mondadori.

Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati da fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre.
Un giorno, sulla striscia d'aiola d'un corso cittadino, capitò chissà donde una ventata di spore, e ci germinarono i funghi. Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio lì prendeva ogni mattina il tram.

23.3.11

Il bel tempo che fu (incipit 26)

Il bel tempo che fu. Piccolo dizionario personale in disuso, di Luigi Ceccarelli.
Nel gennaio 2008 Luigi Ceccarelli diede alle stampe questo bel volumetto. Era un regalo per gli amici in occasione del suo ottantesimo compleanno.

Nella prefazione scriveva:
Ci sono parole, espressioni, modi di dire, esclamazioni, che non si sentono più. Nessuno più le pronuncia. Sono ormai in disuso, sono cose morte. Eppure se ti si dà il caso di risentirle, molte di queste hanno il potere magico di evocare qualcosa che rimugina subito nella memoria: impressioni tutte lontane, ma tutte perfettamente vive.
Si mette in moto quella personale macchina del tempo che ci porta a spasso dove vogliamo, o, qualche volta, dove vuole lei. Riappaiono ancora situazioni, comportamenti, ricordi scolastici, fatterelli della spensierata adolescenza, assurde spiritosaggini, incancellabili e drammatici periodi bellici e post bellici, il lavoro, il tran tran della vita quotidiana, eccetera.
E in mezzo a quest'eccetera sta tutta la nostra vita.

Puoi leggere tutto il volumetto cliccando qui.

22.3.11

Come due stelle nel mare (incipit 25)

foto K. Fleming
Come due stelle nel mare di Carlotta Mismetti Capua, pubblicato da Piemme nel 2011.

To members of La città di Asterix
22 December at 23.31

Oggi ho incontrato quattro ragazzini afgani sull'autobus, scendevano alla mia stessa fermata: Piramide.
Hanno camminato sei mesi per arrivare a Roma.
Questa storia comincia su un autobus arancione, a Roma, in una sera di tuoni e pioggia. Un bus diretto alla Piramide, nel buio triste delle otto di sera, di ieri sera.
Ma non è alla Piramide che questa storia comincia. Questa storia comincia a Tagab, un paese sulle montagne dell'Afghanistan al confine con l'Iran, che su Google Maps, se lo cercate, sta a 4.950 chilometri da Roma.

Leggi qui un estratto del libro

21.3.11

Una donna (incipit 24)

Una donna di Sibilla Aleramo, pubblicato nel 1906 dalla Società tipografico-editrice nazionale di Torino. Ora in edizione Feltrinelli.

La mia fanciullezza fu libera e gagliarda. Risuscitarla nel ricordo, farla riscintillare dinanzi alla mia coscienza, è un vano sforzo. Rivedo la bambina ch'io ero a sei, a dieci anni, ma come se l'avessi sognata. Un sogno bello, che il menomo richiamo della realtà presente può far dileguare. Una musica, fors'anche: un'armonia delicata e vibrante, e una luce che l'avvolge, e la gioia ancora grande nel ricordo.
Per tanto tempo, nell'epoca buia della mia vita, ho guardato a quella mia alba come a qualcosa di perfetto, come alla vera felicità.

20.3.11

Gli anni duri alla Fiat (incipit 23)

Gli anni duri alla fiat. La resistenza sindacale e la ripresa di Emilio Pugno e Sergio Garavini. Pubblicato da Einaudi nel 1974.

L'arco di tempo che va dal 1953 al 1968 è un periodo difficile ma fondamentale per la storia del movimento operaio torinese. E' il periodo che va dall'affermazione al crollo di quella politica della Fiat, che non solo è riuscita transitoriamente a sottomettere al padrone i lavoratori suoi diretti dipendenti, ma a presentarsi come tale a modello di paternalismo e discriminazione nelle fabbriche, di relazioni sindacali che emarginano ogni forma di unità e di lotta operaia. E ciò nello stesso momento in cui la produzione dell'auto era fondamento del modello di sviluppo economico in atto.

19.3.11

Il talismano della felicità (incipit 22)

Nel discutibile elenco dei 150 grandi libri che dal 1861 al 2011 hanno scandito la storia d'Italia - secondo il Salone Internazionale del Libro di Torino -, ne abbiamo selezionati alcuni per la nostra bibliografia di Storie minime.
Tra questi un fondamentale libro di cucina, che ha attraversato le generazioni: Il talismano della felicità di Ada Boni, edito dall'editore Colombo nel 1929 (ma pubblicato per la prima volta dalle Edizioni della rivista Preziosa nel 1925).
Invece di pubblicare l'incipit abbiamo scelto l'inizio del capitolo a pag. 627 su "Capponi, galline e polli".


In questa sezione rappruppiamo le ricette del pollame che, sotto le varie denominazioni di capponi, galletti, galline, pollanche, pollastrine, polli, appare con più frequenza sulle nostre mense.
Le ricette sono basate sull'animale più adatto ad ogni specifica preparazione; ma poiché le differenze tra l'uno e l'altro sono piccole, la donna di casa, nel suo buon criterio e secondo le occorrenze del momento, potrà benissimo cucinare, per esempio, una pollastrina di primo canto con la ricetta della gallina in rosa, o un cappone con la ricetta del pollo braciato con funghi.

18.3.11

La ragazza di Bube (incipit 21)

La ragazza di Bube di Carlo Cassola, pubblicato nel 1960 da Einaudi, ora in edizione Mondadori.

Mara sbadigliò. Era una bella noia essere costretta a stare a casa per colpa del fratello! Le venne in mente che avrebbe potuto lo stesso andarsene fuori: Vinicio si sarebbe messo a strillare, e poi la sera lo avrebbe raccontato alla madre; ma lei avrebbe potuto sempre dire che non era vero. E, dopo, gliele avrebbe anche date, a Vinicio.

17.3.11

Amiche per la pelle (incipit 20)

Amiche per la pelle di Laila Wadia, pubblicato nel 2009 dalle edizioni e/o.

C'è un silenzio surreale in via Ungaretti numero 25, stasera. E' lo stesso mutismo che serpeggia nella stanza dei bambini quando i genitori litigano sul serio. Papà se ne va sbattendo la porta, la mamma scoppia in lacrime e i bambini, con gli occhi sbarrati dietro la porta semichiusa, si sentono una stretta al petto che quasi quasi impedisce loro di respirare.

16.3.11

Una famiglia italiana (incipit 19)

in copertina
Fernando e Giulia Schiavetti

Un famiglia italiana, di Franca Schiavetti Magnani, pubblicato nel 1991 da Giangiacomo Feltrinelli editore.

Nel settembre del 1928 mio nonno materno, Domenico Bondanini, inviava una lettera all'allora capo della polizia fascista Arturo Bocchini:
Eccellenza,
nel novembre del 1926 il dott. Fernando Schiavetti, volontario di guerra, tenente degli Alpini, più volte ferito e decorato al valore, credette opportuno espatriare, per non subire provvedimenti adottati dal regime nei suoi riguardi in dipendenza della sua fede politica, lasciando a Roma la giovane sposa e due tenere creature, una di quattro anni appena e l'altra di pochi mesi.

Nel febbraio del 1927 la signora Giulia Bondanini Schiavetti con la figlia più grandicella, dopo varie peripezie e dolorose vicende raggiunse il proprio congiunto in Francia, affidando la piccina Franca, alle cure dei nonni materni a Todi.

15.3.11

Il Gattopardo (incipit 18)

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel 1958 da Feltrinelli.

"Nunc et in hora mortis nostrae. Amen"
La recita quotidiana del Rosario era finita. Durante mezz'ora la voce pacata del Principe aveva ricordato i Misteri Dolorosi; durante mezz'ora altre voci, frammiste avevano tessuto un brusio ondeggiante sul quale si erano distaccati i fiori d'oro di parole inconsuete: amore, verginità, morte; e mentre durava quel brusio il salone rococò sembrava aver mutato aspetto; financo i pappagalli che spiegavano le ali iridate sulla seta del parato erano apparsi intimiditi; perfino la Maddalena, fra le due finestre, era sembrata una penitente anziché una bella biondona, svagata in chissà quali sogni, come la si vedeva sempre.

14.3.11

Una mattina mi son svegliata (incipit 17)

foto M. Bella
Una mattina mi son svegliata. La musica e le storie di un'Italia perduta di Giovanna Marini, pubblicato nel 2005 da Rizzoli.

Nell'autunno del '91 comincio a insegnare a Saint-Denis, ottava università di Parigi. Un'esperienza che durerà nove anni, con contratti di tre anni rinnovati per tre volte.
Quando mi trovo di fronte ai miei primi otto allievi, mi rendo conto che non capiranno mai niente se non li porto con me in un viaggio di ricerca, come quelli organizzati per i miei allievi negli anni in cui, a partire dal 1975, ho insegnato estetica del canto popolare alla Scuola di Musica di Testaccio. Viaggi <<nostri>>, che ci concedevamo per il nostro piacere.

13.3.11

La scuola s'è rotta (incipit 16)

foto J. L. Pelaez
La scuola s'è rotta. Lettere di una professoressa di Mila Spicola, pubblicato da Einaudi nel 2010.

Lettera a Don Lorenzo Milani
Caro don Lorenzo,
sono passati quanti anni dalla lettera che avete inviato, tu e i tuoi ragazzi, a una professoressa, cioè anche a me? Quarantadue? Quarantatre? Il mondo è cambiato mille volte da allora. E' cambiato il mondo e sono cambiata io, che in realtà ho esattamente gli stessi anni di quella lettera che tengo sul comodino e conosco a memoria.



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Volutamente ho messo questo libro vicino a quello della Scuola di Barbiana. Li ho amati entrambi. Li ho letti con intensità. Pubblicati a 43 anni di distanza l'uno dall'altro.
In questi 43 anni nella scuola italiana sono successe tantissime cose. Momenti di splendore ed entusiasmo si sono alternati a momenti di annichilimento e umiliazione.
Ecco, sarebbe bello che in occasione di Storie Minime un paio di voci di leggessero insieme. Due pagine dell'uno, due pagine dell'altro, vicine vicine.
SdT

12.3.11

Lettera a una profettoressa (incipit 15)

Lettera a una professoressa, scritta dai ragazzi della Scuola di Barbiana, e da Don Lorenzo Milani. Pubblicata nel 1967 dalla Libreria Editrice Fiorentina.

Cara signora,
lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti. Io invece ho ripensato spesso a lei, ai suoi colleghi, a quell'istituzione che chiamate scuola, ai ragazzi che <<respingete>>.
Ci respingete nei campi e nelle fabbriche e ci dimenticate.

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Clicca QUI e ascolta un brano del libro letto da Perla Moriggi il 21 aprile 2011 al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, nell'ambito di Storie minime.

11.3.11

Osteria dei pittori (incipit 14)

in copertina
Osteria romana di M. Mafai
Osteria dei pittori di Ugo Pirro, pubblicato nel 1994 da Sellerio editore Palermo.

Ci sarebbe tanto da raccontare di quanto accadde a Roma davanti ai miei occhi e intorno a me, nel dopoguerra e negli anni straordinari che seguirono fra piazza di Spagna, via del Babuino, via Margutta e via Flaminia. A tanta distanza dai fatti e dal mondo di ieri è persino difficile allineare i ricordi secondo un ordine qualsiasi, collocarli nel tempo all'esatta distanza, secondo l'ordine dei giorni e degli anni.
Allora tutto appariva senza importanza e niente della nostra vita sembrava degno di resistere al tempo. Eppure vi sono luoghi in cui la memoria sembra attendere qualcuno: un visitatore malinconico, oppure un cronista volenteroso, un cacciatore alla ventura nelle piccole selve del passato.

10.3.11

Contiene frutta secca (incipit 13)

Contiene frutta secca di Umberto Domina, pubblicato nel 1965 dall'editore Della Volpe di Milano. Premio Bordighera per la letteratura umoristica. Ora in edizione GCE.

Castrojanni è una città verticale. Si sale per andare dalla stazione in città, dal cimitero alla Chiesa Madre, dalla sala da pranzo alla camera da letto; per cui, chi parte, muore o va a colazione, più che scendere precipita.
Le case, più che costruite vengono applicate al costone della montagna, come per fare da scalini ad un gigante e tra le più basse e quelle in alto il dislivello è tale che un comune trasloco costituisce un vero e proprio cambiamento d'aria.

9.3.11

il volantino di Storie minime

clicca sull'immagine e apri il volantino; puoi leggerlo anche a schermo intero e scaricare il pdf.

Tornatrás (incipit 12)

illustrazione Q. Blake
Tornatrás di Bianca Pitzorno, pubblicato da Mondadori nel 2000.

Quando sarò grande, scriverò un romanzo sulla mia vita.
La prima parte racconterà dei miei primi undici anni, e so già come va a finire, cioè che all'improvviso divento ricca e vado a vivere in un'altra città.
La seconda parte non so di cosa parlerà, perché non è ancora cominciata. Estarémo a védere, come dice Aracelio, il fidanzato di mia zia Mití.
Certo che stamattina, quando mi sono alzata e sono andata in cucina a preparare la colazione per Leo, non potevo immaginare che prima del telegiornale delle otto avrei scoperto di essere un'ereditiera.

8.3.11

Storie di uno scemo di guerra (incipit 11)

foto M. Iacovelli
F. Zayed
Storie di uno scemo di guerra. Roma, 4 giugno 1944 di Ascanio Celestini, pubblicato da Giulio Einaudi editore nel 2005.

Mio padre era il secondo di quattro fratelli.
Il primo si chiama Ernesto e dopo di lui è nato Gaetano, ma Gaetano è nato morto.
Così quando è nato mio padre lo hanno chiamato Gaetano pure a lui in omaggio a quel fratello.
Ma in famiglia gli faceva impressione di chiamarlo con nome del morto ed è per questo motivo che mio padre è sempre stato chiamato Nino.
A questa maniera l'abbiamo chiamato anche noi figli.

7.3.11

La ragazza del secolo scorso (incipit 10)

foto U. Lucas
La ragazza del secolo scorso di Rossana Rossanda, pubblicato da Giulio Einaudi editore nel 2005.

Non ho trovato il comunismo in casa, questo è certo. E neanche la politica. E poi dell'infanzia non ricordo quasi niente, e poco dei primi sette anni nei quali - secondo Marina Cvetaeva - tutto sarebbe già compiuto. Non ho nostalgie di un'età felice né risentimenti per lacrime versate nella notte. Dev'essere stata un'infanzia comune, affettuosa, un'anticamera, una crisalide dalla quale avevo fretta di uscire per svolazzare a mo' di farfalla. Tutti mi sembravano farfalle salvo i bambini.
Sono nata negli anni venti a Pola con sconcerto delle anagrafi: nata a Pola (Italia), a Pola (Iugoslavia), a Pola (Croazia). Allora era Italia. Sulla punta dell'Istria, tra il verde e gli scogli bianchi scavati dai datteri di mare.

6.3.11

Ricordi d'arte e prigionia di Topazia Alliata (incipit 9)

in copertina
Donna Ammantata
di R. Guttuso

Ricordi d'arte e prigionia di Topazia Alliata di Toni Maraini, pubblicato nel 2003 da Sellerio editore Palermo.

Il diario tenuto da mia madre, Topazia Alliata, durante il primo anno di prigionia nel campo di concentramento di Tempaku-ryo (Nagoya, Giappone), consiste in un piccolo quaderno a righe di 37 fogli (scritti recto/verso). Vi sono tracciati appunti in forma di rapide, succinte, spesso telegrafiche, annotazioni. Gli appunti sono scritti - fitti, fitti, e in relativo disordine - a matita. La scrittura sembra a tratti scolorire in evanescenze, altre volte lascia segni densi, impastati, come impressi pigiando con forza. Lei ricorda di aver continuato a scrivere sinché le rimase un moncone di matita. La copertina, con scritto 'note book', è verde botttiglia e logorata. Finita la carta, l'ultima annotazione è tracciata all'interno del retrocopertina, ormai quasi staccatasi dal quaderno.

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Ho letto questo libro alcuni anni dopo Isola perduta di Gianni e Orietta Guaita. Per me - figlia di siciliani - è stata interessante ed emozionante la relazione tra questi due libri e la storia della famiglia Alliata.
La pittrice Topazia Alliata è sorella di Orietta Guaita, e madre di Dacia, Toni e Yuki Maraini.
Sullo sfondo Villa Valguarnera a Bagheria. E poi Renato Guttuso, Danilo Dolci, Aldo Capitini, Enzo Sellerio, Elio Vittorini....
SdT

5.3.11

Il gioco dei regni (incipit 8)

Il gioco dei regni di Clara Sereni, pubblicato nel 1993 dal Gruppo Editoriale Giunti. Ora in edizione Rizzoli.

Con il fagotto che le ingombrava le braccia la serva Dalinda restava indietro, impegnata in saluti a parenti e a tanti che conosceva.
Alfonsa entrò in una porticina, salutò e fu salutata, Dalinda la raggiunse con l'involto. Discussero con l'artigiano di tipi modelli e misure, lui mostrò materassi già confezionati e poi le stoffe, perché Alfonsa scegliesse a proprio gusto.
Lei sorrise dentro, riconoscendo sulle cimose il marchio della fabbrica di suo padre, poi esibì la pezza che Dalinda aveva srotolato: appena ruvida, resistente. Per molti materassi, per molti figli.

4.3.11

La ringhiera dei miei vent'anni (incipit 7)

La ringhiera dei miei vent'anni di Bianca Fo Garambois, pubblicato da Giulio Einaudi editore nel 1981.

Il treno che ci portava in città era vecchio, malandato e traballante, con le panche di legno e la locomotiva a vapore.
Partiva alle cinque e dieci dal mio paese sul Lago Maggiore, poi, sbuffando, arrancando, fermandosi a tutte le stazioni, arrivava finalmente a Gallarate.
Qui si cambiava treno ed erano corse affannose per prenderlo per la coda o lunghe attese fra le gelate del mattino.
Cinque ore di viaggio al giorno. Avevo sempre il naso rosso per il raffreddore e un gran sonno: bastava un momento di quiete e mi appisolavo anche in piedi; ma la quiete non c'era quasi mai.
Su quel treno si cantava, si giocava, e qualcuno riusciva anche a studiare.

3.3.11

Storie minime: i prossimi appuntamenti

Per partecipare alla serata in qualità di lettori è indispensabile un solo breve incontro con i curatori, ai quali sottoporre il brano del libro preferito. Si può scegliere liberamente uno dei seguenti appuntamenti, che si terranno in biblioteca TBQ:
- sabato 5 marzo - dalle 15 alle 17
- venerdì 11 marzo - dalle 16 alle 19
- martedì 15 marzo - dalle 16 alle 19
- mercoledì 30 marzo - dalle 15 alle 19
- mercoledì 6 aprile - dalle 16 alle 19
- venerdì 8 aprile - dalle 15 alle 17
- sabato 9 aprile - dalle 12 alle 16
- mercoledì 13 aprile - dalle 16 alle 19
- venerdì 15 aprile - dalle 15 alle 19
- sabato 16 aprile - dalle 12 alle 18
- domenica 17 aprile - dalle 11 alle 17
- martedì 19 aprile - dalle 15 alle 19

inoltre 3 appuntamenti dedicati al laboratorio di prove di scrittura (biblioteca, sala ragazzi):
- martedì 29 marzo - dalle 17 alle 19
- venerdì 8 aprile - dalle 17 alle 19
- sabato 9 aprile - dalle 16 alle 18

Sono incontri liberi, per condividere il piacere delle scrittura ed essere d’aiuto a chi ha voglia di raccontare una storia personale, ma magari non prende in mano carta e penna da un bel po’. Ci sono giochi semplici che si possono fare per avviare una scrittura concisa e incisiva; per circoscrivere un argomento; per mettere nero su bianco i nostri pensieri variegati e fuggevoli.
Ecco, faremo questo. Un po’ un gioco, un po’ un laboratorio, un po’ un modo di stare insieme, un po’ l’occasione di scambiare suggestioni…….

Questo Novecento (incipit 6)

Questo Novecento di Vittorio Foa, pubblicato da Giulio Einaudi editore nel 1996.

Ho vissuto la grande guerra da bambino, ma già consapevole e con una intensa partecipazione. C'era il Nemico, sempre lo stesso, l'Austria, e c'era il patriottismo che dava coraggio e leniva il dolore. Nel mio ricordo il patriottismo era importante. Di famiglia borghese di media cultura, mi sentivo figlio del Risorgimento che vedevo come lotta della nazione italiana per diventare come le altre nazioni e per vivere pacificamente con esse. La nazione era conquista della libertà per i suoi cittadini e per quelli delle altre nazioni. Ed ero ebreo, con una forte memoria famigliare dell'emancipazione del 1848: il mio nonno paterno era nato nel ghetto di Moncalvo Monferrato e vi era vissuto chiuso fino all'età di otto anni. Il mio patriottismo infantile seguiva dunque il mito della nazione come libertà.

2.3.11

Arco di luminara (incipit 5)

in copertina
Giovane donna che cuce
in giardino di B. Morisot
Arco di luminara di Luisa Adorno, pubblicato nel 1990 dall'editore Sellerio di Palermo.

Per tanti anni, quando la casa era piena, quest'odore umile, leggero si spandeva dalla cucina nelle stanze all'ora di cena: è la lattuga che bolle con ampi sbuffi di vapore. Stasera l'ho calata io, poca, per due. Allora non c'era pentola da convento che bastasse a contenerla. Le donne, a seconda dei turni che s'imponevano e che lasciavano ognuna nella convinzione accanita di lavorare di più, la pigiavano con un mestolo, ne crocchiavano le costole, acchiappavano a volo le foglie che tentavano di sfuggire, raccattavano quelle cadute. Pochi minuti e la verdura si afflosciava per ritornare su nel bollore, gonfia come se respirasse. Un altro tocco di mestolo, prolungato, educatore, la rimandava a fondo.

1.3.11

Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio (incipit 4)

illustrazione C. Carrer
Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio di Amara Lakhous, pubblicato nel 2006 dalle edizioni e/o.

Qualche giorno fa, non erano nemmeno le otto di mattina, seduto su un sedile della metropolitana, stropicciandomi gli occhi e lottando contro il sonno a causa di quel risveglio così mattiniero, ho visto una ragazza italiana che divorava una pizza grande come un ombrello. Mi è venuta la nausea e per poco non vomitavo! Grazie a Dio è scesa alla fermata successiva. Davvero una scena insopportabile! La legge dovrebbe punire chi si permette di turbare la tranquillità dei buoni cittadini che vanno al lavoro la mattina e tornano a casa la sera. Il danno provocato da chi mangia pizza in metropolitana supera di molto quello causato dalle sigarette.